Astronomia è prima di tutto Grande Emozione
Mentre stavo componendo la Serie sulla Luna (da luglio 2022 ad agosto 2023), avevo lanciato una proposta alla “Compagnia della Luna” su Facebook, cioè la squadra di astrofotografi ed astrofotografe che mi ha concesso molto generosamente il proprio materiale per i post: raccontare, chi voleva, un ricordo d’infanzia o un oggetto o una situazione che si ricordavano fosse stato forse l’inizio della passione per l’astronomia o avesse contribuito enormemente a far nascere la passione.
Qualcuno ha risposto con entusiasmo, di altri avevo già trovato e salvato contributi sul social, e così mi è venuto in mente, oggi, per festeggiare nel mio piccolo il centesimo post del nuovo Blog, di comporre questo breve articolo, una cosa a cui a dir la verità pensavo da qualche anno, tra i vari progetti: da qui l’idea della “Astronomia Emozionale”.
L’Astronomia è già di per se un campo di studi che provoca forti emozioni, soprattutto quando, dopo lunghi periodi di intensi studi e ricerche e progettazioni e assemblaggi, si fanno nuove scoperte o si sperimentano nuove tecnologie o con trepidazione si seguono la partenza, le fasi salienti e il ritorno a Terra di una missione durata mesi o anni, oppure si attende di ricevere le immagini strepitose tanto attese di un pianeta o di una luna, o magari anche dello spazio profondo dopo che un satellite o telescopio speciale hanno raggiunto l’orbita prestabilita.
Astronomia ed Emozioni
Gino, Gaia e Christian
Oltre a questo, molti di noi hanno un preciso ricordo di quando la passione è nata perché questo ricordo è associato ad una forte emozione, un evento con forte impatto emotivo in età infantile ma anche più avanti in adolescenza: qualcuno magari ha avuto anche la fortuna di avere un familiare che ha fatto un qualche tipo di “magia” e così è scoccata la scintilla (ogni riferimento è puramente di fantasia, che ne dici Gino? 🙂 )…
… certo neanche Gaia non scherza: ad avere giocattoli del genere e un supervisore, più che scintilla potrebbe scoccare un fulmine (ma per carità, nessuno vuole minimamente spingere nessuno, è un amore che sorge spontaneo, non va costretto, sia ben chiaro)…
… e come dicevo la scintilla può scoccare anche in adolescenza o più avanti, non c’è un’età di riferimento per l’innamoramento, in questo caso bisognerebbe chiedere a Christian se è successo, chissà…
L’Astronomia è
reale, concreta…
… tangibile, quotidiana…
… presente in ogni istante
nella tua vita!
Non solo la puoi ammirare alzando gli occhi al cielo notturno…
ma se rifletti bene:
– ci cammini e navighi sopra
– indaghi sulle sue profondità
– ci voli attraverso
– e addirittura ne sei uno dei tanti prodotti…
In definitiva
noi siamo fatti di Astronomia!
Tuttavia non dimenticare:
Astronomia è anche
divertimento, ingegno, creatività!
Credits: le prime quattro immagini di Katiuscia Pederneschi, altre due di Michele Ligustri e infine Moon Games di Laurent Laveder
Ho raccolto così una piccola selezione di ricordi molto belli che voglio quindi condividere con te, nella speranza che questo sia non solo piacevole, ma anche magari fonte di un briciolo di ispirazione. Leggi quindi di seguito le parole di:
– Cinzia Abbate
– Veronika Adamuccio
– Katia Luise Mautone
– Nivella Paronetto
– Rossana Miani
– Lorenzo Sestini
– Roberto Ciri
– Daria Guidetti
– Amy Cafe Gerini
– ti racconto qualcosa anch’io
Cinzia Abbate
Forse da piccola, i miei programmi preferiti erano quelli dove si vedevano astronavi spaziali, stelle e universi alieni, raggi solari, insomma guardavo Mazinga, Capitan Futuro e il mio preferito Daitarn 3, la Luna sempre con me.
Vivendo da piccola in una città di mare, i suoi riflessi mi catturavano; era retorica la mia frase da bambina, quando in macchina si rientrava a casa, dopo una giornata trascorsa in campagna: “papà la Luna perché ci insegue?”
Ho sempre osservato il cielo con nuvole fulmini e stelle, oggi di più perché mi accompagna il mio piccolo telescopio.
Veronika Adamuccio
Io mi sono appassionata al cielo e alla meteorologia da che ho memoria…
La prima cosa che ricordo in assoluto è, all’epoca della cometa del 1997 Hale Bopp, mia madre che mi portò fuori in giardino a vederla. Ovviamente io avevo solo 3 anni e non la ricordo, però mi ricordo che mia madre mi portò in giardino e da lì incominciai ad appassionarmi ad uscire fuori a vedere i fulmini.
Katia Luise Mautone
Il mio primo giocattolo in assoluto che ricordo bene, tangibile, era una trottola di ferro, ed è grazie a lei che ho fatto domande direttamente collegate al moto terrestre.
Ricordo bene di quando una volta giocando fuori in giardino mi accorsi che la Luna, spostandomi, mi seguiva: avevo 4 anni e chiesi a mio padre il perché e sicuramente lo misi in difficoltà.
Un altro ricordo legato all’infanzia con un giocattolo a tema sono sicuramente gli adesivi fluorescenti a forma di stelle che attaccai con l’aiuto di mio padre ai muri della mia stanza in modo da formare una costellazione; io scelsi le Pleiadi che all’epoca chiamavo Orsa Minore, ed è grazie a questa curiosità sulle Pleiadi che iniziai a prendere in mano il binocolo di mio nonno per vederle meglio.
Un altro ricordo è la cometa Hale Bopp: quando andavo a scuola mio padre a volte mi accompagnava, un giorno presi la decisione di andare da sola… Era il primo giorno in cui la cometa brillava di più nel cielo, si scorgeva subito. Così alzando lo sguardo mi sentivo meno sola, ma soprattutto mi sembrava di vivere in un film di fantascienza.
Nivella Paronetto
Mi sono appassionata alla Luna grazie al mio papà che dalla finestra del nostro piccolo appartamento in caserma mi mostrava la Luna e il cielo…
… e mi diceva “che bello!”
Rossana Miani
L’amore per la Luna nacque una notte di fine luglio del 1969, la prima notte che a noi ragazzini venne permesso di stare svegli fino a mattina (la seconda volta sarà l’anno dopo, in occasione della partita Italia Germania 4-3), ma il motivo è di quelli che ti segnano tutta la vita: l’uomo camminò per la prima volta sulla Luna!
Di quella notte ricordo ancora quasi tutto, nonostante le immagini un po’ sfuocate, i momenti di grandissima tensione che accompagnarono il touchdown, il siparietto tra Tito Stagno e Ruggero Orlando per finire con quel piede che lascerà un impronta indelebile sul suolo lunare. Quelle immagini ci fecero sognare ed immaginare future basi lunari, Marte, la colonizzazione dello spazio, tutto quello che vedevamo nei film di fantascienza improvvisamente diventava un futuro plausibile!
Con il lockdown la finestra, a sud, di casa mia è diventata lo spazio verso l’universo e la Luna sempre lì, mi venne così il desiderio di approfondire un po’ la sua “geografia” e la sua storia. Comperai un paio di libri, un atlante lunare e il ‟Libro della luna. Guida all’esplorazione” di Maggie Aderin-Pocok
… C’era una volta una bambina che guardava la Luna insieme a suo padre: osservava l’alternarsi regolare delle sue fasi, si emozionava davanti alla prima eclissi, costruiva un telescopio casalingo per scrutare meglio il cielo. Oggi quella bambina è diventata una celebre astrofisica e, non dimentica del suo primo amore, ha scritto questo Libro della Luna: una guida per tutti gli osservatori, i curiosi e i lunatici del pianeta Terra che vogliono conoscere ogni aspetto della nostra compagna astrale più prossima. …
Una di quelle letture rapide adatte anche ai ragazzi che però hanno il potere di entusiasmarti… da tutto ciò è nata quella voglia di approfondire di non fermarmi alla semplice immagine ma attraverso l’immagine indagare e capire.
Lorenzo Sestini
Ho fatto osservare una marea di persone al telescopio, adulti, bambini, semplici persone curiose, ma questo signore sarà sempre impresso nella mia mente: un’educazione pazzesca, una persona molto silenziosa che in quel frangente se ne rimase in disparte prima che la folla se ne andasse. Dopo 1 ora, con tutta la sua gentilezza mi chiese se poteva osservare la luna. Una parlata molto silenziosa, quasi per non disturbare dopo tutti gli schiamazzi dei bambini e adulti che se ne erano andati prima del suo turno. Un cappotto lungo, nessuna parola nel mentre il suo occhio cercava di trovare il preciso punto di visuale.
Nel momento in cui riuscì a vedere la Luna il suo corpo si mosse leggermente, un emozione contenuta, ma c’era, da quella posa di portamento perfetta. Rimase ad osservarla per un poco, poi si girò verso di me e mi indico con un movimento del dito se poteva guardarla di nuovo, senza usare quel maledetto suono che a volte usiamo male, la voce. Gli risposi con un sorriso, un cenno e lui capì il mio consenso.
I miei amici stavano smontando in silenzio dopo quella “maledetta” serata piena di gente e di caos. Io non mi avvicinai a lui ma lo lasciai ad osservare ancora per un altro poco. Lo guardavo con la coda dell’occhio aspettando con mia moglie che si “godesse” tutta per se la Luna ingrandita, era il suo momento ed era giusto che dopo quell’attesa lo lasciassi solo, ma ancora guardavo il suo portamento, la sua “genuflessione” (spero si scriva così) era perfetta.
Avevo la mia reflex al collo e volevo ricordarmi del momento bellissimo e riuscì a fargli una foto, anche se fatta a caso la coincidenza vuole che venne pure bene.
3 minuti di osservazione, dove il telescopio finalmente si era goduto una persona per bene, una persona che non toccava niente, non tirava niente, aveva semplicemente rispetto. Insomma una persona super educata.
Per la prima volta la sua voce era con un tono maggiore rispetto alla prima volta:
“LA RINGRAZIO INFINITAMENTE PER QUESTO MERAVIGLIOSO MOMENTO, ARRIVEDERCI”
(post su Facebook dal gruppo “Storie di ordinaria astrofilia”).
Roberto Ciri (astronomo)
Il primo cannocchiale me lo ha regalato mio padre a 8 anni e il primo telescopio l’ho comprato per 150.000 lire a 15 anni.
Ricordo ancora bene quella notte del 12 gennaio 1986, avevo 17 anni e con i miei due migliori amici Diego e Mariano, accompagnati dal gentilissimo Paolo padre di quest’ultimo, raggiungemmo in auto la sommità dei Monti Martani (allora vivevo in Umbria) con i nostri telescopi, speranzosi di fotografare la cometa di Halley e fortunati di assistere al suo passaggio che avviene ogni 76 anni. I 10 gradi sotto zero si facevano sentire e cercavamo inutilmente di scaldarci le mani con la luce dei fari dell’auto… i soliti adolescenti che si divertivano con ogni sciocchezza possibile! Però la vedemmo e la fotografammo quella cometa, sebbene in modo orrendo con la nostra solita pellicola in bianco e nero T-Max 400 che poi nello sviluppo “tiravamo” anche fino a 6400 ASA. Fu la prima cometa che fotografai (non è quella in foto ovviamente).
Daria Guidetti (astrofisica)
Da sempre penso che l’astrofisica sia una scienza intima…
Viaggi di milioni, miliardi di km e oltre, ma un viaggio bellissimo lo fa fare anche dentro di me. Del resto tutto è iniziato a 5 anni con un sogno, in cui volavo nel Sistema Solare da un pianeta all’altro.
Amy Cafe Gerini
la passione inizia spesso da piccoli
“In fila per Otto col Resto di Uno”, libro di divulgazione sul Sistema Solare, scritto da Amy Cafe Gerini nel 2021, italo-dominicana che all’epoca aveva 7 anni.
La mia passione per l’astronomia è nata dai video di Paxi, un alieno inventato da Esa che racconta il Sistema solare. Grazie a lui ho imparato tante cose e ho trovato tanti altri video per bambini sui pianeti. Poi la mamma mi ha comprato alcuni libri e mi sono appassionata sempre di più (Media Inaf).
…ed ovviamente me stesso
Proprio l’altro giorno mi è tornato in mente, guardando uno di quegli splendidi documentari sull’allunaggio del 69, che quando avevo pochi anni, non ricordo quanti ma sicuramente meno di 3, e facevo il bagno nella vasca, c’era un giocattolo acquatico particolare con cui mi divertivo (e a ripensarci adesso, a suonati 54 anni, fa un certo effetto realizzare che ancora è ben vivo il ricordo, anche se sfocato).
Quell’oggetto, giocattolo per bambini piccoli, era niente meno che il MODULO DI COMANDO DELL’APOLLO (CM), il COLUMBIA.
Ci giocavo un sacco ed era fatto in plastica quindi galleggiava (e mi sembra giusto…).
Ho provato a chiedere a mia madre, ben consapevole che si parla di un giocattolo di più di 50 anni fa circa, ma speranzoso di avere riscontri…niente, non si ricorda niente…. ho visionato anche le foto da piccolo, ma purtroppo non ho trovato nulla.
Per chi è poco pratico di razzi astronomici (tecnicamente detti “lanciatori”) e di dove fosse collocato il modulo Columbia nell’altissimo Saturn V, ho pensato di semplificarti le cose mostrandoti una breve presentazione che spero apprezzerai, con il modulo indicato dalla freccia rossa; per spostarti avanti e indietro hai le freccette laterali.
La Luna mi deve essere entrata nel DNA attraverso il bagno da bambino, solo bisognerebbe capire chi aveva avuto l’idea di comprarlo, un genitore, zii, nonni o amici? Non avrò mai la risposta… chiunque sia stato, in ogni caso, GRAZIE.
2 VIDEO meravigliosi
Per salutarti, prima il ricordo emozionante che incollò il mondo intero davanti alla TV in quei momenti cruciali, quando il modulo lunare affrontò gli ultimi minuti prima dell’allunaggio, tenendo il mondo intero letteralmente col fiato sospeso…
… e poi il cortometraggio del 2018 dei registi americani Alex Gorosh e Wylie Overstreet, risultato del progetto “A New View of the Moon” (Una Nuova Visione della Luna”), un lavoro durato 18 mesi passati a collocare il telescopio nel maggior numero di posti possibili della città di Los Angeles, assicurandosi di non fissarsi in nessuna zona in particolare, ma di spaziare ovunque: e la cosa straordinaria è la meravigliosa reazione dei passanti che si sono voluti fermare chiedendo di cosa si trattava, e volendo sperimentare di persona la visione della magnifica Luna… Emozioni autentiche, prepara i fazzoletti!
Arrivederci al prossimo post, il 100 + 1. Tutti gli articoli di questa Serie li trovi riassunti comodamente a questo link.
Crediti:
- Tiziana “Tirtha” Giammetta
- Raffaella Cecchi
- Alessandro Bianconi
- Claudio Costa
- Kevin Saragozza
- Michele Ligustri
- Luisa Granelli
- Katiuscia Pederneschi
- Moon Games di Laurent Laveder
- Cinzia Abbate
- Veronika Adamuccio
- @astronoiser
- Nivella Paronetto
- Rossana Miani
- Lorenzo Sestini
- Roberto Ciri
- Daria Guidetti
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